DISEGNI PER IL BENESSERE

Questi disegni  sono realizzati per promuovere il benessere autentico delle persone.

Quando li realizzo mi pongo  in uno stato di ascolto interiore, lasciandomi trasportare dalle sensazioni che sto provando, dalle mie reazioni emotive, dall’immaginazione e  da ciò che mi accade intono, sempre facendomi guidare verso il miglior benessere.

Le immagini che scaturiscono sono intrise di questa particolare cura.

Scegliendo un disegno che ti piace o ti fa emozionare, puoi darti la possibilità di entrare  anche tu in contatto con te stesso ascoltando come risuona in te.
Per questo ogni disegno è accompagnato da una  breve scheda contente delle indicazioni che possono guidarti o suggerirti come utilizzarlo a tale scopo.

Si tratta di valide risorse, utilizzabili in autonomia o con l’aiuto di qualcuno, per affrontare in modo consapevole ciò stai vivendo e far emergere ciò che nella vita quotidiana non hai il tempo o la possibilità di sentire.

Seguono alcune esperienze di persone che hanno utilizzato i disegni:

TESTIMONIANZE

Nicola mi ha dato il suo dipinto in occasione di una serata sulla relazione di coppia che ha tenuto con Viola e che per me è stata fonte di riflessione e spunti.Qualche giorno dopo aver ricevuto il dipinto mi sono presa un momento per stare sola ed ho fatto una passeggiata. Mi sono concentrata sui miei passi e su ciò che mi circondava. La strada, i colori, i rumori, i luoghi conosciuti. Poi sono arrivata in un punto dove mi sono fermata altre volte a guardare il paesaggio, un posto tranquillo, di fianco a una piccola chiesa e mi sono seduta. Ho guardato il disegno, cercando di lasciarmi trasportare da quello che aveva da dirmi. Il rosso, il nero, l’arancione mi sono sembrati un fuoco che brucia, mi sembrava di sentire il crepitio, il rumore di un fuoco potente, che spazza tutto quello che incontra. Un fuoco che cattura, molto forte, che brucia, brucia e brucia. Mi sono sentita un po’ inquieta. A quel punto ho girato il disegno e ho letto “Tutto ciò che deve bruciare bruci!”. Il significato della frase in quel momento mi è sembrato essere che tutto ciò che di negativo c’è, tutto ciò che di difficile, pesante, complicato si può provare deve essere bruciato e spazzato via. Mi sono sentita subito come svuotata e mi è venuto da piangere. Mi sono lasciata andare a queste sensazioni ed ho cercato di accoglierle senza definirle o bloccarle. Poi ho guardato di nuovo il disegno e a quel punto il fuoco che vedevo è come mutato ed è diventato un fuoco calmo. La sensazione che ne avevo era di un velluto, non sentivo più il rumore di un fuoco che brucia quanto piuttosto un rumore continuo di sottofondo, un brusio. Anche la frase scritta sul retro ha cambiato di significato. Avevo l’impressione che mi dicesse che tutto ciò che deve essere vissuto va vissuto, senza opporre resistenza ma lasciandosi avvolgere dal calore che brucia si, ma cambia anche la sostanza delle cose, come in un processo alchemico. Subito mi sono sentita più calma, come in una tranquilla serata invernale riscaldata da un camino accesso. E’ stata una bella esperienza quella di lasciami trasportare dalle sensazioni del disegno e dalle parole. Non me l’aspettavo! Grazie!

Il volto di una ragazza semi coperto, due occhi grandi e profondi che mi fissano: questo è uno dei primi disegni di Nicola che scelgo. Mi riporta a qualcosa di lontano, di infantile. Quei due occhi sono i miei, che mi guardano impauriti, come per chiedermi aiuto. Guardo il disegno e non posso fare a meno di ricordare due momenti difficili della mia vita dove con gli stessi occhi semi coperti del disegno, la “piccola me” osservava situazioni più grandi di lei che a quell’età non poteva certo capire.
Leggo la frase associata “ frammento congelato”. Scuoto la testa, nell’ultimo periodo sto lavorando sodo per accogliere il mio passato e mi rendo conto che ho ancora molta strada da fare. il disegno me ne dà conferma: basta quello per suscitare in me ricordi lontani, ancora vividi e dolorosi, come scolpiti e immobili, come frammenti ancora congelati, appunto. La vita ha molta piu fantasia di noi e nel giro di pochi giorni dalla scelta del disegno mi ritrovo a vivere due situazioni simili a quelle evocate dal disegno: è il momento del mio riscatto, è la mia occasione di scongelare il frammento, penso.
Ho con me la forza di una donna matura, l’esperienza dell’accogliere la vita nel bene e nel male e con uno spirito più consapevole affronto le mie difficoltà. Riguardo indietro alla piccola me che anni fa aveva vissuto con terrore le stesse esperienze: la guardo con dolcezza e provo un’ infinita tenerezza che la avvolge in un abbraccio. Come per magia, tutto si scioglie … gli occhi impauriti del disegno diventano due occhi teneri e fiduciosi.
Pensavo di bruciare il disegno, credevo avesse esaurito il suo compito, ma mi piace terribilmente, così su suggerimento di Nicola ho immaginato di mangiarlo… sì mangiarlo!
Ora la piccola me e la donna che sono diventata fondono le loro mani, i loro cuori e i loro sguardi con rinnovata forza ed energia. Grazie Nicola!

I disegni di Nicola, sono per me “disegni-medicina”. Senza esitazioni ho scelto l’immagine di un toro viola – forse è una mucca ma a me piace pensare sia un toro – mi dà l’idea della forza. Ben presto ho capito che l’immagine che ha attirato la mia attenzione nasconde qualcosa di più profondo di un semplice disegno. A ogni immagine di Nicola è associata una frase e quella di questo disegno è” il tuo istinto sa di cosa hai bisogno”.
Appena leggo la frase ho un sussulto, so esattamente a cosa si riferisce, cosa dovrei fare ma cerco di soffocare i miei pensieri.
Ho appeso il disegno sulla porta della mia camera con della pasta di pane, ho altre cose appese lì, ed è incredibile vedere come il messaggio mi voglia arrivare forte e chiaro. Ogni volta che esco dalla stanza e ci rientro a distanza di ore o giorni, trovo il disegno a terra e quello che mi guarda non è il toro viola ma la frase scritta dietro :” il tuo istinto sa di cosa hai bisogno” . Non c’e verso, lo fisso meglio alla porta e in più punti ma lui continua a cadere e a mostrarmi quella frase.
Un vero e proprio disegno-medicina che sta cercando di curarmi contrapponendo uguale resistenza e perseveranza a quella che sto mettendo io nel soffocare i miei istinti.
Ho come l’impressione che prima o poi vincerà lui e…smetterà di cadere!

Ho messo il disegno vicino al letto. Da ieri è diventato un importante polo di dialogo, volto all’auto-ascolto.
Mi perdo nei suoi occhi, che mi spingono a guardami dentro, in modo molto pulito e diretto.
I nostri occhi creano come due canali, che arrivano al centro del cuore.
Mi rasserena. 
Mi rilassa perché mi sento come all’interno di un canale di energia che scorre, e spazza via le scorie.
Il viola mi rimanda al colore della spiritualità, mentre il cono di luce che va verso l’alto mi ricorda del chakra della corona, e quasi per imitazione mi porta ad inviare energia attraverso quel punto, sopra la testa.
Questi colori e direzionalità verso l’esterno mi aiutano ad espandermi, ad essere più connessa, aperta e ricettiva. sento l’energia fin nei piedi.
Quindi di nuovo gli occhi, un’aquila, linee nere ai lati.
Per me l’inchiostro è stato sempre l’esito ultimo, la traccia sul foglio del percorso che passa per occhi-cuore.
Mi parla di ciò che sta attorno, (ad altezza occhi, appunto).
Sento energia. Mi sembra di potermi guardare attorno, toccare gli oggetti, creare un canale orizzontale di questa energia che scorre in verticale..
L’andamento di queste linee è un po’ diverso dal resto, rompe un po’ con le curve, e l’andamento del resto del disegno. 
La cosa mi diverte. Come i miei difetti, e mi rimanda al multiforme e alle possibilità. Penso ad una cosa che amo fare, ovvero guardarmi attorno e dimenticare l’utilizzo delle cose, provare a riosservare gli oggetti e farmi dire da loro stessi per cosa usarli. Agire connessa e come guidata da questa energia, che sa già cosa fare.
Le linee definiscono una forma..ma in un qualche modo ne sono definite, rispettandone l’armonia.
Ai lati, due linee sinuose di morbida luce salgono quasi come il fumo di una pipa indiana, e mi riportano all’energia che scorre. 
È un bello stare.